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Giovanni Paolo II

Totus Tuus


Il Beato Giovanni Paolo II (1978-2005) e il "Totus Tuus"
 
Papa Wojtyla si era consacrato a Cristo per le mani di Maria
, secondo il metodo proposto dal Montfort. Nell'enciclica  Redemptoris Mater egli ha additato il santo di Montfort quale "testimone e maestro di spiritualità" (n.48), per il fatto che Montfort propone un cammino di perfezione cristiana con la Madre del Signore.
Giovanni Paolo II  spiega: "Nel Trattato di San Luigi Grignion de Montfort l'essenza delle verità teologiche (in esso contenute) è incontestabile. L'autore è un teologo di classe. Il suo pensiero mariologico è radicato nel Mistero trinitario e nella verità dell'Incarnazione del Verbo di Dio".
Giovanni Paolo II a Czestochowa il 4 Giugno del 1979 ripeteva filialmente alla Vergine: "Ancora una volta mi consacro a te 'in tua materna schiavitù d'amore'. Totus tuus ! Sono tutto tuo
".  
Il segretario di Giovanni Paolo II  Stanislao Dzwisz ha detto: "Il santo Padre apre ogni giorno questo libro": il Trattato.
Fr. Marie Léthel, invitato a pranzo dal Papa nel 1987 con il card. J. Ratzinger e un piccolo gruppo di teologi, riferisce: "Montfort è il santo che ha influito di più su tutta la vita di K. Wojtyla (cf Lethel, Libro degli esercizi al Papa 2011, pp.37-8).
Il 19 Settembre del 1996, Giovanni Paolo II si reca  presso la tomba di s. Luigi di Montfort a Saint Laurent-sur-Sèvre (Vandea, Francia) confidava ai missionari monfortani: "Come sapete, devo molto a questo santo e al suo Trattato della vera devozione a Maria Vergine".
Nel Trattato,Giovanni Paolo II ha ben compreso che la Vergine appartiene al piano della salvezza. Egli considera la schiavitù materna, quale atto di servizio verso la Vergine, e ciò lo vive già da seminarista, poi da sacerdote, vescovo, cardinale, fino a farne un punto programmatico del suo Pontificato.
In "Non abbiate paura". Intervista con André Frossard (1983), Giovanni Paolo II  ha illustrato in maniera più approfondita il valore dell'insegnamento da lui ricavato dal Trattato: "Montfort ci introduce nella concatenazione stessa dei misteri di cui vive la nostra fede, che la fanno crescere e la rendono feconda. Più la mia vita spirituale si è imperniata sulla realtà della Redenzione, più l'abbandono a Maria nello spirito del santo Luigi Grignion de Montfort mi è parso come il modo migliore di partecipare con frutto ed efficacia a quella realtà, per attingervi e per condividere con gli altri le ricchezze inesprimibili. La mia devozione mariana così modellata dura da allora. E' parte integrante della mia vita interiore e della mia teologia spirituale ".

La scoperta del Trattato, avvenuta negli anni 1940-44, grazie ad una copia donatagli del suo padre spirituale, ha lasciato in Wojtyla un'impronta incancellabile fin dagli anni del seminario, ed è rimasta inalterata in tutto l'arco della sua vita.
   

Consacrazione alla Madre per accogliere Gesù.Giovanni Paolo II al n.4 della I lettera ai monfortani (1997) delinea la consacrazione come abbandono filiale alla Madre per accogliere Gesù. Egli rileva: "San Luigi Maria invita ad abbandonarsi totalmente a Maria per accogliere la sua presenza nell'intimo dell'anima... Il ricorso a Maria induce a fare uno spazio sempre più grande a Gesù nella vita; è significativo, per esempio, che Mft inviti il fedele a rivolgersi a Maria prima della comunione: 'Supplicherai questa buona Madre di prestarti il suo cuore per ricevere suo Figlio con le sue stesse disposizioni' (VD 266)".


"Totus tuus": tutto di Maria per essere tutto di Cristo. Il Pontefice al n.1 (II lettera ai monfortani del 2003) ricorda: "Com'è noto, nel mio stemma episcopale...il motto "Totus tuus" è ispirato alla dottrina di s. Luigi M. Grignion de Montfort". E nel n.1 della II lettera spiega: "Queste due parole ("Totus tuus") esprimono l'appartenenza totale a Gesù per mezzo di Maria: Tuus totus ego sum, et omnia mea tua sunt, scrive s. Luigi Maria; e traduce: Io sono tutto tuo, e tutto ciò che è mio ti appartiene, mio amabile Gesù, per mezzo di Maria, tua santa Madre" (VD 233).   Nel n.3 (II lettera) il Pontefice precisa: "La devozione alla Santa Vergine è un mezzo privilegiato 'per trovare Gesù Cristo perfettamente, per amarlo teneramente e servirlo fedelmente" (VD 62)". Poi aggiunge (n.3): "Questo centrale desiderio di 'amare teneramente' viene subito dilatato in un'ardente preghiera a Gesù, chiedendo la grazia di partecipare all'indicibile comunione d'amore che esiste tra Lui e sua Madre" .   



 


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