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Con la consacrazione ci lasciamo conformare a Cristo nello stampo che è Maria. La condizione che rende possibile tale processo porta già in sè la beatitudine della mitezza : occorre non confidare nella propria abilità e non resistere ma gettarsi,perdersi.
Ricordati bene però: "si getta nello stampo solo ciò che è fuso e liquido "scrive il Padre di Montfort (cf.VD 219-
In concreto :
con la consacrazione rifuggiamo dalla falsa sapienza del mondo per cercare quella vera. Si tratta,cioè,di leggere e vivere la realtà partendo da una logica diversa da quella proposta dal mondo,dove il trinomio . Io sono, io voglio ,io posso " vale come regola di fondo delle relazioni umane. Alla logica dell'affermazione dell'io a tutti i costi (cf AES 82), la consacrazione risponde con quella di un progetto nel quale il valore della persona non consisterà più nell'elevarsi solitario sugli altri ma nell'abbassarsi per servire ed innalzare. E' la vera devozione a Maria, coniuga la mitezza con la fermezza perchè rende coraggiosi nell'opporsi alle mode e alle massime del mondo (cf VD 109) il consacrato fa della ricerca della volontà di Dio il proprio sentiero di vita ed è camminando su di esso che riceve in dono il frutto della mitezza . Impara a discernere e a dare il giusto peso e valore a ciò che riempie il suo quotidiano, evitando l'intransigenza di fronte a ciò che in realtà è solo relativo :
"cercate prima il regno di Dio,e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta "(Cf Mt 6,33). Quand'è così , anche dopo sconfitte talora pungenti,saprà arrendersi alla bontà di Dio che ha in mano l'esistenza ,vivendo al vera mitezza.
Nella Prima lettera di Pietro troviamo un applicazione della beatitudine dei miti :"Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con mitezza e rispetto " (1 Pt 3,15-
Il consacrato è : un agnello mansueto fra tanti lupi (cf Pt 18) ; avrà un occhio pieno di umanità verso il prossimo (cf Pt 21) e le spalle coperte dell'oro della perfetta carità per tollerare i difetti dell'altro ; in ogni luogo sarà il buon profumo di Gesù per i poveri e i piccoli (cf VD56).
La consacrazione fa sperimentare la dolcezza di Maria e porta a vivere all'ombra della sua mitezza. rende mite il cuore dei consacrati che "l'ameranno teneramente (cf VD 55.197). Fa scoprire Maria quale "cammino dolce per andare a Gesù Cristo " (VD 152).Allo stesso tempo toglie dal cuore dei consacrati ogni timore servile nei confronti di Dio, dilata la fiducia in Lui, facendolo considerare come Padre e ispira un amore tenero e filiale verso di lui (cf VD 169.215).
La consacrazione monfortana è, dunque, una via efficace non solo per incontrare Gesù ma anche per accedere alla contemplazione del mistero trinitario per portare cosi a maturazione la grazia battesimale.
Consacrazione a Cristo per le mani di Maria. Nell'ottica: "accogliere da Gesù la Madre Maria per vivere con lei un rapporto filiale di intimità", nell'enciclica RM G.P.II nel 1987 ricordava che s. Luigi Maria di Mft nella Francia del 1700 proponeva a tutti i fedeli "la consacrazione a Cristo per le mani di Maria, come mezzo efficace per vivere fedelmente gli impegni battesimali" (n.48).
Questa consacrazione esplicita in modo eloquente un'indicazione stessa del rito del battesimo, che suggerisce, al termine della celebrazione, la possibilità di portare il neobattezzato all'altare o icona della Vergine, per porlo sotto la sua materna protezione (Rito del Battesimo dei bambini 80). Questa consacrazione tiene conto del magistero della Chiesa, che richiede: in ogni forma di consacrazione mariana si parta "da una corretta valutazione della primaria e fondamentale consacrazione battesimale" (OP 86).
Già in una preghiera alla Madre del Signore, risalente all'XI secolo, si avverte un chiaro riferimento alla consacrazione mariana radicata sulle promesse battesimali: "Ricordati, Signora, che nel battesimo sono stato consacrato al Signore e ho professato con la mia bocca il nome cristiano. Purtroppo non ho osservato quanto ho promesso. Tuttavia sono stato affidato e consegnato a te dal mio Signore Dio vivo e vero. Tu, salva colui che ti è stato consegnato e custodisci colui che ti è stato affidato".