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Terra d'Africa

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INTERVISTA

Terra d’Africa un cuore dai palpiti mariani !



2.Come è nata l'idea di una viaggio in Malawi?

Padre Domenico Pedullà, attualmente  Missionario in Malawi è stato nostro padre spirituale e lui ci faceva partecipi del desiderio che aveva di andare missionario fra i fratelli dell’Africa a vivere la Parola  e portarla a chi era assetato di verità e  di amore vero.  
Poi fu realmente chiamato  e ci sentimmo tutti coinvolti, tanto che con la partecipazione del cuore, la preghiera  e qualche contributo concreto,  abbiamo condiviso l’idea di fare qualcosa, esempio la costruzione di  pozzi d’acqua nei villaggi dello Zambia, privi ancora di questo bene primario causa di molte malattie o la distribuzione di grano per i momenti di carestia e  piogge ecc.  continueremo sempre con gioia  a partecipare  alla realizzazione di cose utili per i fratelli meno fortunati di noi.
E nato cosi un legame speciale fra noi e l’Africa e per sentirci più uniti a quel popolo e vivere più da vicino quella realtà è nata in noi  l’idea di questo viaggio condivisa da molti giovani della fraternità.


3.Come avete vissuto il primo impatto con la realtà di una paese del terzo mondo?

Siamo partiti in 16 dall’Italia accompagnati da Padre Giovanni Personeni smm, tra questi medici, infermieri e giovani.  E’ stata una sorpresa dopo l’altra, dal primo momento ci siamo sentiti in una realtà che di colpo ci ha affascinati, stupiti  e resi felici. Gli innumerevoli paesaggi,le suggestive scene di miseria e indigenza materiale ci hanno fatto smarrire la strada del nostro vivere    per ritrovarci nel cuore di Dio.
Un cuore che non abbandona i suoi prediletti,ma rivela i segreti del suo regno…  Tutto è stato come vivere in un mondo vero dal punto di vista umano,quelle creature ti facevano vivere la parabola delle Beatitudini. Gente umile ma vera, gioiosa, generosa, pronta ad amare, ad accogliere il sorriso e a stringere le mani in segno di amicizia.


4.Quali sono stati i momenti più importanti di questa vostra esperienza africana?


Tutti i giorni sono stati pieni e importanti ma quello che più ci ha toccato il cuore  è stato il carcere di Mangochi ,la visita ai lebbrosi a Utale II ,  gli orfani di Phalula e altro….
Credo e lo dico per tutti, che quegli occhi tristi,sofferenti,dolenti e pure così pronti al sorriso, a un gesto di pace, alla stretta di una mano ad un cenno di amore, hanno parlato piu di mille libri,  "questo
" è un libro scritto col sudore  e col sangue di innocenti.
Pensare che da noi si lamentano per le celle e per il regime dei prigionieri, eppure non mancano cibo e diversivi, né il conforto della Chiesa ma la fede che abbiamo visto in quei fratelli così provati era reale, nelle prigioni del Malawi ogni forma di dignità umana è tolta,l’uomo è ridotto per spazio, a livello di schiavitù,privo di ogni bene primario,compreso il cibo;  e poi quali sono i loro reati, aver rubato una gallina per mangiare,aver reagito a sfruttamenti da parte di persone senza scrupoli ? e da chi è rappresentata la loro difesa? Servono tanti quachua … in un mondo di miseria e così perdono tutto libertà e famiglia,chi si prenderà cura delle loro mogli e dei loro figli ?   
Quanto desiderio di comprensione, d’amore, di giustizia, di libertà c’era in quegli occhi, in quelle mani tese al contatto con chi come noi, voleva portare conforto e invece ha  ricevuto la visione del volto di Cristo e attraverso il loro canto, la visione   delle beatitudini.
Vale la stessa considerazione per i poveri lebbrosi visitati,  nel  non vedersi allontanati ma abbracciati,i loro occhi hanno parlato la sola lingua che accomuna il popolo di Dio, quella dell’amore .

La vita di tutte queste  persone incontrate durante questo viaggio, detenuti, lebbrosi, orfani ecc. è segnata da una luce particolare quella di  Gesù e Maria, il Cielo è con loro visibile e tangibile.   



5.Alcuni ricordi di questo viaggio in Malawi che difficilmente spariranno dalla memoria?

Non c’è minuto che non ci sia rimasto nel cuore  e mai potremmo dimenticare la gioia dei bimbi,quei loro occhioni speranzosi, curiosi e felici del nulla.
Quei piccoli fratelli tanto scuri di pelle ma limpidi e trasparenti di animo, per  una sola  caramella ricevuta "suiti" (caramelle) o per un ballo e nostro canto , esprimevano  tutta la loro riconoscenza nella bellezza del loro sorriso,   donandoci nel loro abbraccio amore,semplicità,accoglienza,allegria.

6.Quali lezioni avete ricevuto dal contatto con la gente del Malawi, dal loro sistema di vita, dalla loro cultura, dalle loro tradizioni. Cambierà qualcosa nei programmi formativi e operativi della vostra associazione?

Lamentarsi delle nostre tribolazioni quotidiane  o della qualità della vita,delle cose familiari,dei vari malessere  così via,è uno schiaffo alla vera sofferenza, alle vere necessità di sopravvivenza Lamentarsi in genere  per umano che sia, ci porta a considerare quella realtà che paragonata alla nostra ,rende gloria a Dio ogni attimo da tante vite dilaniate da autentiche calamità e dall’odio di spregevoli uomini di potere  e pure pronti al perdono ,alla pace e al sorriso del cuore. C’è da rattristarsi  per i tanti nostri di più,per cui ci  affanniamo e soffriamo. Il proposito   è vivere come loro la gioia  della Parola nel ricordo di una spontanea naturale semplicità che comunica gioia, libertà interiore e fiducia in un Dio che seppure  non vediamo possiamo vivere  in pienezza . Senza dubbio questa esperienza segna una tappa fondamentale nella vita della nostra fraternità, l’essere partiti per l’Africa dopo degli incontri formativi con P. Angelo Maffeis e P. Vincenzo Troletti ha facilitato l’incontro con quel popolo e quella cultura …ora la fase operativa , abbiamo fatto richiesta a Balaka di diventare centro raccolta per le adozioni a distanza di Phalula , è partita la  costruzione di una grotta, luogo di preghiera, nella Repubblica Democratica del Congo da parte di Concetta e Gennaro… continuiamo con la raccolta fondi per la  costruzione di pozzi in Zambia … e poi lasciamo alla Divina Provvidenza la costruzione di una  nostra casa in Malawi.


7.Cosa vorreste dire ai giovani che vorrebbero fare la vostra stessa esperienza? Quali argomenti per convincerli?

Oggi più di ieri le tante parole cadono nel vuoto,questo mondo ha bisogno di testimonianza e di vita vera vissuta.  Bisogna allora che vivano,sperimentino vedano e tocchino la realtà dei fratelli da noi conosciuti.  Con un pò di sacrificio, consiglierei a tutti i giovani  di partire per  queste terre di missione, sacrificate  dai cosiddetti civilizzati  ma tanto, tanto ricche di pulizia interiore e di sincera accoglienza e condivisione. Un grazie speciale và a Padre Eugenio Cucchi che ha guidato questa visita in Malawi e ai missionari che ci hanno accolto a Balaka :P. Piergiorgio,P.Mario, P. Angelo, fr. Costantino ecc.. Grande è stata la loro testimonianza missionaria.

8.Avrà un seguito questa vostra esperienza africana?

Ci ha talmente arricchito da farci desiderare di tornare. E’ come se dopo essere stati nella realtà di fratelli come loro, la nostra vita risulti colma di tante futilità,falsità e ipocrisie. Ricca sì, ma comunque priva di essenziale, priva di vera gioia,di semplicità e di un sorriso sincero e non interessato al raggiungimento di uno scopo egoistico. Quanto gioverebbe calare i nostri figli e i nostri governanti e cosidetti uomini per il bene , in quella realtà, le cose cambierebbero in meglio per tutti gli esseri della terra e potremmo con gioia rendere lode a Dio . Un grazie speciale ai sacerdoti che ci hanno  affiancato nelle tappe di questo cammino senza la loro presenza,nulla avremmo potuto realizzare.


Anna


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